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Kaira Looro sono parole in lingua mandinga, etnia di maggioranza dell’area di intervento, caratterizzata da un’altissima fede ed una costante pratica volta alla ricerca di Dio; il loro significato è “architettura della pace”. I saluti di benvenuto o di addio, non sono semplici saluti di "buongiorno" o "buonasera", ma sono veri e propri auguri e preghiere per la pace altrui. Sovente le persone si salutano "Alma kaira siyaa laa", ovvero che "Dio ti doni la pace". Kaira Looro non è semplicemente il "fare" architettura, ma è anche il legame a una cultura, a una spiritualità e ricerca dell’interiorità da materializzare in chiave architettonica.
Dal 1980 al 2005, la regione Casamance, nell’estremo meridionale del Senegal, è stata segnata da una guerra che ha causato oltre 20.000 sfollati e 5.000 morti. Dal 1965, la stessa regione, subisce gli effetti della devastante siccità del Sahel che ha causato un notevole aumento delle temperature e riduzione delle pluviometrie, che insistono solo nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. L’intera regione prende il nome dall’omonimo fiume Casamance, che taglia le regioni amministrative di Ziguinchor, Kolda e Sedhiou.
L’area di intervento è nel villaggio di Tanaf, nella regione di Sedhiou, al confine con il Guinea-Bissau e costituisce un punto di frontiera importante per tutta la regione.
Tanaf si affaccia su una vallata che prende il nome di Tanaf Bolong, caratterizzata da una pendenza delle sponde e dell’alveo praticamente nulle. Prima della siccità la vallata era ricca di risaie e altre coltivazioni. Queste oggi sono state distrutte dalla siccità a causa del fenomeno di intrusione salina: le maree dell’Oceano Atlantico invadono il fiume Casamance e la vallata, rendendo le acque, originariamente dolci, cinque volte più salate del mare e contaminando la falda acquifera. All’interno della vallata vivono 80.000 persone in 350 villaggi e comunità.
Di fronte Tanaf, dall’altro lato della vallata, sorge il villaggio di Baghere ove sono nati alcuni dei Griot più celebri della regione, e dove si celebra un’importante festa religiosa che attira senegalesi da tutto il territorio nazionale. Il Griot è una figura sociale emblematica dell’etnia mandinga (etnia di maggioranza dell’area). Egli è colui che conserva il sapere e lo tramanda alle generazioni future narrandolo anche con l’ausilio di uno strumento musicale chiamato Kora: un’arpa africana.
Nel bacino idraulico della vallata, Tanaf è il villaggio di maggiore importanza, sia per numero di abitanti (circa 4.000) che per disponibilità di risorse (mercati, scuole e ospedali). All’interno del villaggio sorge una piccola chiesa cristiana ed una moschea in caduche condizioni.
Il sottosuolo del sito è caratterizzato da una pietra lateritica rossastra, piena di ferro, ed un’alternanza di banchi di sabbia e argilla. Sono presenti diverse cave di laterite e la foresta di Balmadou, ricca di specie arboree quali Baobab, Palme e Mango, in prevalenza.
Il sito di costruzione, indicato nel materiale di progettazione, è quello destinato alla realizzazione di una moschea, pertanto è consigliabile utilizzare questo lotto. Tuttavia, se giustificate, si accettano localizzazioni diverse del progetto, purché vengano mantenuti gli stessi requisiti.
1° PREMIO
2.500 € a titolo di rimborso spese
Intership presso lo studio Kengo Kuma Associates di Tokyo
Targa di riconoscimento
Possibilità di Realizzazione del progetto
Pubblicazione su siti web e format di architettura
Esposizione in eventi di architettura
2° PREMIO
1.000 € a titolo di rimborso spese
Targa di riconoscimento
Pubblicazione su siti web e format di architettura
Esposizione in eventi di architettura
3° PREMIO
500 € a titolo di rimborso spese
Targa di riconoscimento
Pubblicazione su siti web e format di architettura
Esposizione in eventi di architettura
5 MENZIONI D’ONORE
Attestato digitale
Pubblicazione su siti web e format di architettura
Esposizione in eventi di architettura
10 FINALISTI
Attestato digitale
Pubblicazione su siti web e format di architettura
Esposizione in eventi di architettura
Tutti i progetti premiati sarranno trasmessi a siti Web e format di architettura, saranno esposti in eventi di architettura e potranno essere pubblicati in riviste di architettura nazionali e internazionali.
L’obiettivo del contest è dare vita ad un’architettura sacra simbolica per tutta la regione e votata al miglioramento delle condizioni di precarietà dell’area di intervento.
Il progetto vincitore sarà consegnato all’Organizzazione Internazionale No Profit (OINP) Balouo Salo che lo donerà alla comunità di Tanaf, la quale potrà realizzarlo in autocostruzione o in collaborazione con enti religiosi, istituzioni o ONG. La stessa organizzazione Balouo Salo non si preclude la possibilità di adottare tale progetto come futuro progetto di beneficenza riservandosi la possibilità di coinvolgere i vincitori durante i lavori.
Inoltre, l’iniziativa, è organizzata per contribuire economicamente ai progetti umanitari della OINP Balouo Salo, difatti, le quote di partecipazione al concorso, infatti, saranno interamente devolute al progetto “Un ponte per la vita” (www.balouosalo.com).